NELLA NEVE, SCALA IN SPALLA… RACCONTO DI ANDREA, OPERAIO SUI TRALICCI DEL TERREMOTO

15-andrea-cortiCIVATE – Gioca a basket nel Civitz e di ruolo fa il centro, dove per forza di cose deve giocare “duro”, e come si dice nell’ambiente deve “darle e prenderle”. Ma nella vita ha dimostrato con i fatti di avere umanità e spirito di sacrificio verso il prossimo. Stiamo parlando di Andrea Corti, alias “Desio”, che per conto dell’azienda per cui lavora, la E-Distribuzione, non ha esitato quando gli è stato proposto di andare una settimana nel centro Italia, per la precisione a Pescara, ad aiutare le popolazioni colpite dal maltempo che il mese scorso ha investito il centro e il sud della nostra penisola.

Di mestiere Andrea fa l’elettricista e ha dovuto, con i suoi colleghi accorsi da tutta Italia, cercare di ripristinare la rete elettrica, lavorando in condizioni estreme a causa del freddo e della neve presente. “Sono partito con un mio collega dalla nostra sede di Verano Brianza, diretto a Pescara dove c’era l’unità operativa a cui siamo stati assegnati. Ogni mattina facevamo un briefing per avere istruzioni su quale zona raggiungere.

andrea corti elettricità terremoto centro italia (6)Che situazione hai trovato?
Nell’area in cui ho operato il terremoto non ha fatto molti danni alle case. Il grosso problema erano le linee elettriche: parecchie sono state devastate dal peso della neve e dagli alberi caduti sopra. La stessa neve poi faceva esplodere i giunti.

Quanto lavoravate al giorno e in che condizione?
Lavoravamo 12 ore al giorno. Faceva molto freddo e avevamo difficoltà a raggiungere i pali: alcuni si trovavano in mezzo a campi pieni di neve, anche a centinaia di metri da dove lasciavamo l’auto. Con attrezzi e scale in spalla lì raggiungevamo a piedi.

Come hai trovato la gente del posto?
Orgogliosa, con la voglia di rialzarsi da questa terribile catastrofe. Verso di noi erano molto riconoscenti e capivano che stavamo facendo il massimo per loro.

Hai trovato altri lavoratori come te?
Ho conosciuto parecchi miei colleghi che arrivavano da tutta Italia, tutti volevano dare il loro contributo.

Cosa ti ha lasciato questa esperienza?
Mi sono arricchito sotto il profilo umano, sono stato molto felice di aver dato il mio contributo. Se ci sarà la possibilità vorrei tornarci.

S.P.

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