LEONARDO A CIVATE, LA DIATRIBA CONTINUA. DARIO MONTI: “SVELEREMO I DETTAGLI NEL CONVEGNO”

CIVATE – Non accenna a placarsi la discussione sulla possibilità che l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci sia stata ambientata in una sala del Monastero di San Calocero di Civate. Riceviamo e pubblichiamo la risposta di Dario Monti, direttore di viestoriche.net, alla lettera di Riccardo Magnani.

 

Egregio dott. Riccardo Magnani,
cari amici di Civate e relatori,
e p.c. redazioni interessate

In risposta alla cortese missiva del  dott. Magnani, nel ringraziarlo per il suo intervento tempestivo presso le redazioni dei giornali locali, desidero ricordare che solo durante il convegno verranno rese note tutte le motivazioni che ci hanno portato ad organizzare l’evento del primo aprile.

Il dipinto di Leonardo conserva solo qualche centimetro quadro di colore di ciò che potrebbe essere descritto in modo opinabile come “castello di origine Viscontea”. 

Il secondo campanile risulta altrettanto incerto, mentre il primo, più evidente, è già stato attribuito qualche anno fa anche all’abbazia di Piona, ma senza particolari convinzioni.

Comunque Annone poteva avere all’epoca due torri campanarie, ma questo non ha importanza perché sono altri gli elementi che, come dicevo, ci hanno portato a Civate che, a pochi giorni dal convegno, non è il caso di rivelare.

Ci riserviamo di accettare comunque tutte le critiche perché Leonardo ci ha lasciato poche descrizioni sulle sue opere, non ci ha mai detto cosa ha realmente dipinto lui, chi fossero i suoi modelli, dove viveva ecc. ecc. e, sfortunatamente sotto molti aspetti, resterà anche dopo il nostro convegno un “mistero insoluto”.

Dario Monti

 

 

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