MAURO PANZERI NEL RICORDO DI ANTONIO RUSCONI: “MANCHERÀ ALLA NOSTRA VALMADRERA”

Mauro Panzeri con gli ex sindaci a un corso giovani di Progetto Valmadrera

VALMADRERA – A seguito della scomparsa dell’ex sindaco Mauro Panzeri pubblichiamo il ricordo della persona, del cristiano e del politico che Antonio Rusconi – attuale sindaco di Valmadrera – ha inviato alla nostra redazione.

Alla cena di solidarietà e degli imprenditori

Ci sono persone dentro a una comunità che segnano, caratterizzano un periodo, volti che assumono ruoli di guida per l’autorevolezza e per il carisma della figura: Mauro Panzeri è stato per più di una generazione di valmadreresi il sindaco, non solo per esserne stato il primo cittadino per 15 anni dal 1975 al 1990 oltre che assessore con l’ amico Mario Anghileri dal 1970 al 1975 ma per le scelte fondamentali e innovative delle sue amministrazioni, tra le altre, il primo strumento urbanistico, l’acquisto di tutta la proprietà Fatebenefratelli che ha regalato alla nostra città San Tommaso e lo splendido Centro Culturale come beni pubblici, la prima importante struttura di quello che oggi è un centro per disabili fra i più significativi del territorio, il polo scolastico Leopardi.

5 maggio 1989 con il presidente Scalfaro al Fatebenefratelli

Mauro è stato erroneamente considerato solo un “uomo del fare”, mentre si devono a lui proprio queste intuizioni lungimiranti per la nostra comunità.

Dell’ impegno sociale e civile di Mauro, partito dall’attività in oratorio come educatore con don Luigi – per lui una guida fondamentale – e continuato poi ai vertici della politica locale, per due volte in momenti difficili segretario provinciale della Democrazia Cristiana di Lecco con incarichi e candidature importanti a livello regionale e nazionale molti già conoscono: in lui era però fondamentale come non vi fosse incompatibilità tra la fede cristiana vissuta con coerenza e l’impegno politico, definito da Paolo VI “forma più esigente di carità”.

Appaiono per lui credibili le parole che l’arcivescovo Mario Delpini ha voluto scrivere nell’ultimo “Discorso alla città”: “Contro la tendenza diffusa a lamentarsi sempre di tutto e di tutti, contro quella seminagione amara di scontento che diffonde scetticismo, risentimento e disprezzo, che si limita a giudizi sommari e a condanne perentorie e getta discredito sulle istituzioni e sugli uomini e le donne che vi ricoprono ruoli di responsabilità, voglio fare l’elogio delle istituzioni. Voglio fare l’elogio dei sindaci: sono, specie nei paesi e nelle cittadine, la prossimità più accessibile della pubblica amministrazione. I sindaci sono esposti alle attese e alle pretese di tutti, sono spesso oggetto di polemiche e di denunce, sono spesso intrappolati in una burocrazia complicata, sono condizionati da una cronica mancanza di risorse: però, se sono onesti e dediti, i sindaci sono là, tra la gente, in ascolto di tutti, con il desiderio di rendersi utili, con la frustrazione di essere spesso criticati e di riconoscersi impotenti. Però sono là, in mezzo alla gente”.

Con la sua Giunta premiata nel 1987 per i 100 Comuni più virtuosi

Ha fatto parte Mauro con orgoglio di una generazione di amministratori locali convinta dell’importanza della politica ma che era altrettanto importante avere un proprio lavoro per non “vivere di politica”, perché il servizio al proprio Comune o meglio alla propria comunità fosse la forma di politica più diretta, quella dove il sindaco guarda in faccia il cittadino, che lo chiama il giorno dopo per avere una risposta concreta, quella visione sturziana del valore delle autonomie locali, dove la politica si calcola più da vicino sulla misura della vita.

Per questo la sua storia umana si sovrappone a quella politica e rappresenta con altri amici che ricordiamo con profonda riconoscenza, una generazione di testimoni autentici per i più giovani: solo partendo da questo desiderio di bene comune, si può comprendere perché Mauro dopo la breve parentesi del Partito Popolare, si è dedicato totalmente all’impegno sociale e religioso, nell’associazione genitori e amici degli handicappati, come presidente della scuola materna Luigia Gavazzi, nei gruppi di preghiera per una vita spirituale profonda: di fronte a una “nuova” politica priva di valori, citando Tommaso Moro, non casualmente patrono dei politici, “quando per sopravvivere bisogna rinnegare la coscienza, è necessario scegliere quest’ultima e non la sopravvivenza”.

Con gli ex sindaci a un corso giovani di Progetto Valmadrera

Peraltro, si metteva a disposizione periodicamente, come lo scorso anno, solo per i corsi giovani di Progetto Valmadrera, per testimoniare con passione che la politica per il proprio Comune può essere senza rossore servizio. Mauro era convinto profondamente che ciò che è cristiano è pienamente umano, fedele alla lezione degasperiana che imponeva che la vita privata fosse la stessa immagine di quella pubblica: vi crederanno per quello che siete nella vita, più per la vostra storia che per le vostre promesse.

E vi è pure una dimensione umana, personale, con una parola amicizia che sembra esclusa dalla politica: Mauro è stato il mio educatore o catechista come si chiamava allora, il mio sindaco da cui ho imparato l’ autorevolezza del ruolo, mi ha accompagnato inventando la prima cena degli imprenditori di Valmadrera nel mio esordio come sindaco di Valmadrera, mi ha seguito nel resto della mia esperienza politica e sempre incoraggiato.

Panzeri nel 1987 premiato dalla Presidenza del Consiglio come sindaco di uno dei 100 Comuni più virtuosi

Oggi penso di non essere l’unico degli amici, oltre al grande vuoto lasciato nella famiglia, a sentirsi più solo. Padre Enzo Bianchi ci ricorda che “davvero, come recita Qohelet, tutti gli uomini portano nel cuore il senso dell’eternità. La morte resta un enigma, perché stronca le nostre relazioni, i nostri amori, le nostre comuni speranze, ma questo enigma non deve causare rimozione o oblio: al contrario ci chiede di essere assunto per viverlo nella verità del ricordo e nella consapevolezza che per noi poveri mortali l’amore è più forte della morte, più tenace degli inferi” .

Mauro Panzeri è stato per tanti anni esempio di impegno di servizio e amore per la sua famiglia e la sua Valmadrera e al termine del suo percorso aveva capito che la ragione sa tutto, ma ha bisogno di una speranza più alta che lui aveva trovato.

Grazie Mauro. Uno che mancherà alla nostra Valmadrera.

Antonio Rusconi

 

 

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