MOTORI. SECONDO LA RIVISTA NATURE I BENZINA CREANO PIÙ PM10 DEI RIVALI DIESEL

Le polveri sottili sono il grande problema della mobilità d’oggi. Quasi sempre vengono imputate ai motori a gasolio: così è nata la guerra al Diesel che quest’anno si è fatta sempre più aspra, specialmente nelle grandi città. Se da un lato è vero che il Pm10 è nocivo, dall’altro bisogna tuttavia riconoscere – come evidenzia questo studio della rivista scientifica Nature – che non tutto il male viene dal gasolio, anzi.

Ad oggi, con gli attuali veicoli in circolazione la gran parte delle polveri sottili proviene dai Diesel Euro 3, ma in un prossimo futuro, quando questa generazione sarà mandata in pensione (verosimilmente in favore di veicoli a benzina) i responsabili di questo tipo d’inquinamento potrebbero cambiare. La ricerca ha scoperto infatti che i motori a gasolio con filtro antiparticolato – ossia dall’omologazione Euro 4 in poi – producono meno Pm10 dei propulsori a benzina. Certo non stiamo parlando di particolato primario – presente già all’uscita dello scarico – bensì del secondario, che si forma in seguito dai composti organici emessi nell’atmosfera tramite reazioni successive.

Parte del particolato quindi proviene anche dai motori a benzina, non direttamente, ma in un secondo momento. Non è tutta colpa dei Diesel insomma, e quand’anche fosse così, semmai si tratta di quelli vecchi. Sui nuovi propulsori invece – tenendo conto anche di questo particolato secondario – si potrebbe affermare che i benzina producono più polveri sottili di quelli a gasolio: ecco spiegato perché da qualche tempo le case più all’avanguardia montano il filtro antiparticolato anche sui veicoli alimentati con la “verde”.

Alessandro Tonini
atonini@iperg.net

 

 

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