IL CENTRO EMERGENZE A VALMADRERA UNISCE I TRE CANDIDATI. ORA VANNO TROVATI I SOLDI

VALMADRERA – Tutti d’accordo i tre candidati sindaco per il Comune di Valmadrera. Il centro polifunzionale dell’emergenza si farà. Si tratta solo di trovare forme di finanziamento, ma la base, una dote iniziale per dare il via al progetto la mette il Comune. Nella sala del centro Fatebenefratelli, gremita di gente soprattutto volontari appartenenti alle associazioni dei Vigili del fuoco, Protezione civile e Croce rossa di Valmadrera.

Da un lato il sindaco uscente e ricandidato Antonio Rusconi, naturalmente il più edotto sulle possibilità finanziarie del Comune, poi il candidato della Lega Alessandro Leidi e infine Guido Villa della lista civica “Ascolta Valmadrera”. Il progetto è partito due anni fa, da un gruppo di persone tra cui Matteo Selva un veterano delle emergenze e il presidente dell’associazione dei pompieri locale Gianluca Bianchi e l’ordine dei geometri, che hanno chiesto aiuto all’architetto Livio Dell’Oro: “Per il momento abbiamo raccolto le esigenze e calcolati gli spazi necessari – spiega il progettista – una volta localizzata l’area in via definitiva andremo a stendere il progetto esecutivo”.

Alla fine dovrebbe sorgere un edificio a due piani con la dotazione necessaria all’addestramento, al ricovero dei mezzi oltre alle aree specifiche per i volontari, sarebbe destinato ai Vigili del fuoco, al Soccorso alpino, alla Croce rossa, alla Protezione civile e alla Polizia Locale. Valmadrera infatti è l’unico comune (oltre al capoluogo Lecco, ndr) ad avere nel proprio seno tutte le declinazioni dell’emergenza, come ha sottolineato il presidente di Croce rossa Alberto Pedrone.

L’ipotesi più probabile sulla destinazione riguarda un’area nel quartiere Caserta, ma non viene escluso il riutilizzo di capannoni produttivi dismessi, che a Valmadrera non mancano, come ha ricordato il candidato della Lega Leidi. Lui è per interessare gl’industriali locali attraverso forme di detraibilità delle somme eventualmente impegnate nel progetto. Senza vincoli di stabilità, al Comune che può contare su un avanzo di circa 7,8 milioni di euro non mancherebbero i 3 milioni di euro scarsi, necessari a realizzare l’opera, ha rivelato Rusconi elencando le diverse opzioni da chiamare in campo per la realizzazione dell’opera. In realtà ogni anno l’ente riesce a svincolarne non più di 1,8 milioni di euro, quindi è gioco forza la necessità di trovare altre forme di finanziamento.

Per Villa una posizione più interlocutoria, anche le la questione – ha rivelato – gli sta a cuore, soprattutto da quando ha visto lo stato dell’attuale caserma. In particolare si è informato sui bandi e valutato la possibilità per l’amministrazione comunale di aprire un mutuo. Su quest’ultimo punto successivamente è arrivata la risposta di Rusconi a spiegare come un mutuo – sempre per la legge del vicolo di stabilità – deve comunque rimanere nell’ambito dei soldi svincolati a chiesto dei bandi. Tra le proposte di Villa quella di collegare un extra costo di 10 euro su base volontaria da aggiungere ai premi già pagati dai privati sulle polizze a copertura dei rischi sugli immobili, denaro da destinare appunto al centro polifunzionale.

Perché non dare un’occhiata anche ai bandi pubblici, ai fondi europei suggerisce Pietro Anghileri, pompiere volontario. Già adesso – spiega – è in arrivo un nuovo mezzo pick-up finanziato al 50% proprio da un bando. L’urgenza a creare una struttura nuova c’è, spiega il vigile del fuoco, trenta sono i volontari attivi, ma nuovi se ne stanno per aggiungere e per quest’ultimi, nell’attuale caserma, il posto non c’è. Il riferimento riguarda soprattutto la parte femminile, priva di spazi dedicati. Al dibattito organizzato dall’associazione Amici dei pompieri di Valmadrera onlus ha partecipato anche il comandante della Polizia locale Cristian Francese che saluterebbe volentieri un trasferimento a nuovi locali proprio perché la propria realtà ha competenza su tre territori, oltre a quello di Valmadrera anche Malgrate e Oliveto Lario.

 

 

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