CROLLO DI ANNONE: NUOVO RINVIO, LA MORTE DI CLAUDIO BERTINI RISCHIA LA PRESCRIZIONE

ANNONE BRIANZA – A tre anni e mezzo dalla tragedia di Annone il reato di omicidio colposo è a rischio prescrizione. Il processo sul collasso del cavalcavia avvenuto alle 17.20 del 28 ottobre 2016 andrebbe avanti ma senza più cercare le responsabilità per la morte di Claudio Bertini, civatese rimasto schiacciato dalla struttura.

Sono cinque gli imputati: per la Provincia di Lecco Angelo Valsecchi, dirigente area Viabilità e Infrastrutture, e Andrea Sesana, funzionario Servizio concessioni e reti stradali; per Anas Giovanni Salvatore, capo settore manutenzione e responsabile per la Statale 36; inoltre Silvia Gabelli, funzionaria Pianificazione territoriale e grandi infrastrutture della Provincia di Bergamo (l’ente aveva rilasciato l’autorizzazione al mezzo pesante sotto il cui peso il cavalcavia crollò) e infine Roberto Torresan, ingegnere libero professionista di Busto Arsizio incaricato nel 2013 di progettare la manutenzione dell’infrastruttura.

Ora ci sarà un nuovo rinvio dell’udienza preliminare (ricalendarizzata a giugno) e ciò rende sempre meno probabile che si riescano a concludere i tre gradi di giudizio entro i sette anni e mezzo concessi prima che scatti la prescrizione. Non v’è rischio invece per le ipotesi di disastro colposo e crollo di costruzioni per le quali i termini sono di 15 anni.

 

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