POLITICA E AMBIENTE: ‘È UN OPTIONAL LA TRASPARENZA SUL PROGETTO DEL TELERISCALDAMENTO?’

Siamo un gruppo di cittadini impegnati da anni, insieme ad alcuni componenti della Rete Consiglieri Informati, sul fronte ambientale e dei Beni Comuni, con la produzione anche di vari articoli e prese di posizione pubbliche.
Siamo sconcertati, specialmente in questo periodo topico dell’iter d’esame dell’unico progetto di Teleriscaldamento rimasto, per l’assoluta penuria di informazione in particolar modo attorno al lavoro e alle conclusioni della Commissione valutativa appositamente costituita.

I media locali riportano una nota di Silea diramata all’indomani dell’Assemblea svoltasi giovedì 29/10 in cui si informa (bontà loro!) che – letteralmente – “la proposta di Varese Risorse è stata considerata congruente sia sotto il profilo del piano economico che dell’offerta tecnica…” e che “ora il Consiglio di amministrazione di Silea avrà il compito di prendere visione del lavoro della Commissione e avviare un tavolo di confronto con Varese Risorse propedeutico all’eventuale contrattualizzazione”.

E null’altro? In particolare niente su uno degli elementi che da più parti era stato ed è considerato dirimente? Quello della effettiva sostenibilità e virtuosità delle fonti alternative d’alimentazione del Teleriscaldamento che dovrebbero subentrare all’attuale combustione dei rifiuti.

E cosa dicono di questa informazione parziale i Comuni soci che a stragrande maggioranza avevano fatto proprio nel 2019 l’odg “vincolante” del comune di Valmadrera del 2018 e le realtà varie della Cittadinanza Attiva e dell’associazionismo locale, a partire da Legambiente Lecco che pure aveva avanzato grosse perplessità?

Si limiteranno a prendere atto di questa scarna nota o di qualche titolo riportato, con molti “si sa”, dai media locali in cui si parla di un possibile slittamento all’anno 2023 (2021 era quello previsto) per vedere attivo il Teleriscaldamento?

E a questo riguardo si può accettare che una società come Silea, interamente pubblica e partecipata solo dai Comuni della Provincia (pur parzialmente delegata dall’insieme dei Comuni stessi), possa ritenere, nei fatti, quale interlocutore unico nell’iter del progetto il proprio Consiglio di Amministrazione al punto di “avviare un tavolo di confronto con Varese Risorse propedeutico all’eventuale contrattualizzazione”? E solo in quella sede sciogliere l’enigma della fonte “rinnovabile” sostitutiva?

In molti si stanno chiedendo se ci sia forse il timore di scoprire, prima del tempo, che potrebbe essere la combustione di biomasse o simili che di virtuoso possiede solo la qualifica nominale di “rinnovabile” e che ha già registrato opposizioni varie? E se questa fosse solo un’ipotesi perché si sa solo che nel piano presentato Varese Risorse ha messo sul piatto più opzioni di approvvigionamento con fonti di energia rinnovabile e non fossile.

E perché si procederebbe con un tavolo di confronto con Varese Risorse propedeutico all’eventuale contrattualizzazione senza rendere noto a tutti i Comuni Soci, oltre che all’opinione pubblica, un elemento fondamentale di valutazione preventiva, viste le stringenti condizioni virtuose richieste dai Comuni stessi?

Appare evidente a chiunque l’importanza di far emergere il prima possibile i contenuti e l’esito dei lavori della Commissione Tecnica.

E come si può sbandierare, ad ogni piè sospinto, di avere al cuore della propria azione la Sostenibilità ambientale e integrale, quando nei fatti si rischia di prolungare per molti anni ancora l’enorme effetto climalterante (emissioni di CO2) derivante dalla combustione attuale dei rifiuti, sostituendo sostanzialmente solo il materiale o le risorse da bruciare? Azione peraltro incoerente con la recente sentenza della Corte Europea che ha chiesto all’Italia la riduzione del PM10 ed il miglioramento della qualità dell’aria.

Il tutto reso ancor più anacronistico dalla possibilità reale di perseguire altre vie alternative realmente virtuose quali quelle tendenti al modello “Rifiuti Zero”. Ci chiediamo quando sapremo finalmente cogliere l’opportunità di un ripensamento strutturale a favore dell’ambiente (la recente pandemia insegna) specie in queste terre padane col più alto tasso d’inquinamento atmosferico europeo!

I sottoscrittori
Enzo Venini – Colico
Salvatore Krassowski – Cernusco Lombardone
Paolo Dell’Oro – Ballabio
Dal Lago Aldo – Colle Brianza
Germano Bosisio – Oggiono
Rocco Miraglia – Castello Brianza
Livia Mastrini – Dorio
Lucio Vaccani – Galbiate
Sandro Magni – Lecco
Fabio Casadonte – Colico
Ivan Sormani – Lecco
Fabio Cavallazzi – Primaluna
Andrea Torri – Lecco
Giovanni Dego – Colico
Riva Massimo – Lecco
Bertuletti Anna – Lecco
Panzeri Cesare – Oggiono
Roberto Fumagalli – Sirone
Sergio Monti – Colico
Giovanni Fracasso – Cremella
Serena Ratti – Colle Brianza
Tiziana Rinaldi – Oggiono

0Shares