STATUTO SILEA, LEGAMBIENTE E AMBIENTALMENTE. “QUELL’ASSORDANTE SILENZIO”

LECCO – Siamo un gruppo di cittadini impegnati da anni, insieme ad alcuni componenti della Rete Consiglieri Informati, sul fronte ambientale e dei Beni Comuni, con la produzione anche di vari articoli e prese di posizione pubbliche. Proprio in ragione di ciò siamo un po’ sconcertati dell’assordante silenzio che arcinote associazioni cultural-ambientalistiche (tranne rare ed apprezzabili eccezioni, una per tutte Il Circolo Ambiente Ilaria Alpi) non facciano sentire pubblicamente e con grande evidenza le loro valutazioni perlomeno su 2 aspetti delicatissimi, tra i tanti, delle questioni che a vario titolo ruotano in questa delicata fase attorno al progetto del Teleriscaldamento e all’attività di Silea, la Spa pubblica, interamente ed esclusivamente partecipata dai Comuni della nostra Provincia.

La trasparenza minima sull’iter di valutazione dell’unico progetto di Teleriscaldamento rimasto in corsa (a partire dalla non evidenziazione della ormai fantomatica fonte d’energia “pulita” alternativa a quella attuale della combustione dei rifiuti) e l’altrettanto discutibile tentativo in corso di modifica di parti importanti dello Statuto di Silea ( a partire dall’eliminazione di assai significativi contenuti nell’oggetto sociale che potrebbero determinare uno snaturamento delle sue funzioni) richiederebbero o no un chiaro pronunciamento di coloro che per conclamata definizione e prassi dovrebbero avere in cima alle proprie preoccupazioni la tutela e la valorizzazione dell’ambiente ed anche gli aspetti salutistici e culturali connessi?

Stupisce ad esempio, su questi significativissimi temi, l’attuale silenzio di Legambiente Lecco che pur aveva avanzato più di un rilievo critico sul Teleriscaldamento – ma che ora stranamente tace – come sembrerebbe tacere anche il suo ex Presidente Alessandro Ghioni che ora è membro del Cda di Silea.
Come stupisce pure il silenzio di altre blasonate e riconosciute realtà “ambientaliste” quali le delegazioni locali di WWF, Ente Parco Monte Barro, Museo Etnografico Alta Brianza, Distretto Culturale del Barro… .

Insistiamo particolarmente su queste realtà locali perché ricordiamo a tutti che il monte Barro è uno dei luoghi di maggior ricaduta dei fumi del forno inceneritore di Valmadrera. Inceneritore a cui i propugnatori vorrebbero abbinare, si sostiene per un tempo limitato (???), il teleriscaldamento. Senza considerare che sui media locali sono in passato apparse notizie riguardanti ricerche universitarie, pure caldeggiate dal WWF locale, evidenziate da titoli come questo : “Sostanze tossiche in gran quantità : le api svelano il Barro inquinato”.

Al contrario non possiamo che essere sconfortati dalle considerazioni espresse pubblicamente da AmbientalMente Lecco (che vede non casualmente tra i suoi fondatori Alessio Dossi, altro ex presidente di Legambiente Lecco, nonché ex assessore all’Ambiente e attuale esponente “di riferimento” nel Consiglio Comunale di Lecco) che con contorsionismi lessicali riesce a dichiarare il proprio apprezzamento su quello che per loro è un tentativo di Silea, attraverso le proposte di modifica dello statuto poste sul tappeto, di essere meno “forno-centrico” (secondo il neologismo coniato da loro stessi) ma al contempo riesce pure ad avallare il teleriscaldamento che potrebbe invece rappresentare, almeno secondo molti pareri, il “cavallo di Troia” per continuare, magari sotto altra forma, ad inquinare e produrre gravi effetti climalteranti attraverso combustioni varie.
Un bel modo per servire la tanto decantata “Sostenibilità”!

E peraltro si guardano bene dal richiedere pubblicamente, ad esempio, quali siano realmente le solo paventate fonti “virtuose”, alternative alla combustione dei rifiuti, previste dall’unico progetto di teleriscaldamento.

E come del resto si può tacere sul nesso ben visibile a tutti tra la prospettiva molto confortante evidenziata dalla sperimentazione, spinta da alcuni Comuni, del nuovo sistema di Raccolta Puntuale e l’assoluta contraddittorietà nel perseguire ancora strategie combustive, visto il corposo venir meno della componente residuale dei rifiuti che si sta inequivocabilmente profilando?

Per tutto quanto sopra premesso auspichiamo che l’assordante silenzio dei primi venga da loro stessi rotto quanto prima e che AmbientalMente Lecco sortisca un ravvedimento operoso!

I sottoscrittori:
Aldo Dal Lago
– Colle Brianza
Salvatore Krassowski – Cernusco Lombardone
Paolo Dell’Oro – Ballabio
Germano Bosisio – Oggiono
Enzo Venini – Colico
Rocco Miraglia – Castello Brianza
Livia Mastrini – Dorio
Lucio Vaccani – Galbiate
Fabio Casadonte – Colico
Fabio Cavallazzi – Primaluna
Andrea Torri – Lecco
Massimo Riva – Lecco
Anna Bertuletti – Lecco
Cesare Panzeri – Oggiono
Serena Ratti – Colle Brianza
Ivan Sormani – Lecco

 

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