CIVATE – Nel fine settimana appena trascorso, Civate si è trasformata in un luogo di ispirazione, dialogo e riflessione grazie agli incontri proposti dal Festival Immagimondo, all’interno del ciclo “I viaggi dell’anima”. Un programma ricco di appuntamenti che ha saputo coinvolgere e appassionare un pubblico numeroso, pronto a mettersi in ascolto e a lasciarsi attraversare da parole, storie e paesaggi.
L’atmosfera del festival si è fatta sentire fin da sabato, quando la Sala Civica di Villa Canali ha ospitato incontri capaci di intrecciare letteratura, natura, geografia e memoria. Tra i momenti più apprezzati, l’incontro “Storie di neve”, un viaggio simbolico che ha condotto i presenti dalle colline toscane al Giappone, attraverso il bianco come colore della memoria e del silenzio. Subito dopo, con “Rotte mediterranee”, il Mediterraneo è stato esplorato non solo come mare, ma come crocevia di biodiversità, crisi ambientali e rotte umane.
La giornata di domenica ha spostato l’attenzione all’aperto, con una suggestiva camminata nei luoghi dell’Orrido di Civate. Un’esperienza immersiva che ha unito natura e parole, grazie a letture lungo il percorso e momenti di riflessione condivisi. Il paesaggio ha così preso vita non solo come sfondo, ma come protagonista silenzioso e profondo del viaggio interiore che il festival ha voluto proporre.
Tutti gli incontri hanno condiviso un filo conduttore: il viaggio come dimensione dell’anima, come ricerca personale, come lente per guardare il mondo in modo nuovo. Ogni testimonianza, lettura o camminata ha portato con sé l’invito a rallentare, ascoltare, osservare e lasciarsi trasformare.
La risposta del pubblico è stata entusiasta: sale piene, partecipazione attenta, camminatori coinvolti e tanti ringraziamenti arrivati a fine giornata. Un segnale forte del bisogno di spazi culturali che sappiano parlare all’anima, in un’epoca in cui spesso si corre senza sapere verso dove.
Il successo di “I viaggi dell’anima” è la prova che, anche in una piccola comunità come Civate, la cultura può diventare strumento di incontro e trasformazione. Un successo che lascia il segno e apre la strada ai prossimi appuntamenti del festival.



